martedì 1 luglio 2014

Vecchietti

I vecchi brianzoli sono scolpiti nel noce nazionale.
Per lo più sono tirati come doberman e sugli avambracci hanno delle vene che al confronto l’Incredibile Hulk è ‘na mozzarella.
Se cacciano pancia non è per mollezza o cedimento all’età. E’ uno strumento di comunicazione, un modo per dimostrare che a loro non gliene frega nulla del colesterolo. Ul dutur la dieta e le pastiglie se li può ficcare su per il büs del **, che la sera un bell’antipasto de salom e panzeta, ‘na basla de casoela, n’oeff rustì e ‘na bela feta de strachen (ovviamente accompagnati dall’adeguata dose di rosso, ul bionc no perché el cascia infiemazion…) è il minimo che un buon cristiano si meriti a coronamento di una giornata di fatiche, soprattutto se da giovane ha avuto modo di sperimentare da vicino il significato delle parole “la fame nel mondo”.
Li vedi ancora oggi in del runc, con la canottiera scollata a spalline strette (spesso di lana), il fazzoletto annodato al collo, gli stivali di gomma (verdi o marroni) e una gerla con un paio di quintali di fieno in spalla. Capita che in quelle condizioni sudino, ma solo quando sono sotto al rebattone del sole e la temperatura supera i 32 gradi, altrimenti son freschi come rose.
Nelle tasche dei calzoni (marroni kaki o blu toni) hanno sempre:
a – Ul bursen, perché non si sa mai
b – Una castegna d’india, che tiene lontano ul fregiù
c – La renscia, utile/indispensabile per tutte le usuali attività quotidiane (pelare i cunili, fare la punta a una stagia, minacciare i giovani debosciati).
Le identiche caratteristiche (a parte la canottiera di lana) valgono per gli esemplari di sesso femminile.

I vecchi genovesi all’apparenza tendono un po’ ad ammuffire, ma sono come le loro case: l’aspetto esterno non ha nulla a che vedere con le reali condizioni di benessere du scitu. Devi spiare dal portone con le borchie o dalle finestre e allora scopri che certe catapecchie in realtà sono palazzi reali.
Per lo più sembrano avere grosse difficoltà di deambulazione e dispongono di un nutrito e variegato stock di stampelle, grucce, bastoni, carrozzini, ecc…
Abitano sempre in cima a creuse ripidissime lungo le quali risalgono carichi di enormi borse della spesa. Non li vedi mai in movimento (solitamente sono fermi ad ansimare disperatamente o a mugugnare contro le condizioni di degrado della creusa stessa), eppure è certo che arrivino sempre a destinazione.
Se residenti in zona Castelletto sono sempre accompagnati da cane, avente la medesima età del padrone, le medesime difficoltà di deambulazione e il medesimo stock di grucce, stecche, bende, carretti, ecc (i cani, in più, dispongono abitualmente di qualche zona della pelliccia rasata a zero e testimonianza di recenti misteriose operazioni chirurgiche). I suddetti cani condividono con i padroni un istintivo odio per i zueni dai 5/6 anni in su. Misteriosamente cane e padrone si sciolgono in brodo di giuggiole al cospetto di zueni dai 5/6 anni in giù.
Se di sesso femminile (i vecchietti, non i cani) hanno la tendenza a rotolare lungo i corridoi degli autobus, ma è solo una provocazione funzionale ad aizzare il mugugno contro lo scriteriato stile di guida degli autisti dell’AMT (non scordiamoci che siamo nella città natale di Balilla… che l’inse?).
Non si hanno notizie della reale età di nessuno di loro.
Sembra siano eterni.

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