martedì 26 gennaio 2010

Il Sogno del Gran Scozzese




Eccolo lì, un altro sogno realizzato.

E' da quando ho preso per la prima volta le picche in mano che il Gran Scozzese sta in cima ai miei obiettivi ghiacciatori.

Ogni anno qualcosa, mancava, io, lui o i soci con cui andare a salirlo.

Poi è arrivata un'ordinaria domenica, con ordinaria alzataccia alle 4 del mattino, straordinaria prestazione di Rava - che ordina caffè e rustichella alle 5 antelucane - e straordinaria condizione della cascata.

Lo Scozzese merita davvero la sua fama di linea fra le più belle delle Alpi italiane (indipendentemente da tutte le speculazioni che si possono fare sui gradi, le condizioni, i nuovi attrezzi, i vecchi sclerotici, ecc... ecc...) e, nelle condizioni in cui io Pier, Mauro e Rava l'abbiamo salita, il penultimo tiro è uno dei più divertenti che abbia mai fatto: un sessantone dove si susseguono agganci, cavolfiori, cavoletti, spostamenti, bilanciamenti, ristabilimenti e via di seguito.

Una grande giornata, coronata sulla via del ritorno da un glorioso quanto economico tagliere all'Osteria Italia (scelta dal Rava con patriotico e finissimo istinto gastronomico!).

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